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Spesso ci sono ‪‎genitori che si occupano di aspetti secondari legati alla crescita dei ‪‎figli, trascurandone altri più importanti. Il tema “come gioca il ‎bambino” appartiene a questa seconda categoria.

1. QUANDO IL BAMBINO NON GIOCA
E’ probabilmente il più preoccupante dei segnali: il ‪‎gioco per i ‪bambini è una funzione di base da valutare alla stregua di un suo parametro vitale. In sua assenza ci troviamo davanti a un segnale di ‪malessere da discutere quanto prima con un esperto.

2. QUANDO IL BAMBINO NON GIOCA DA SOLO
Se il bambino non riesce a giocare senza un adulto di riferimento, i genitori dovrebbero interrogarsi sul motivo per cui questo succede. Posto che non ci sono risposte semplici a situazioni complesse, mi preme fornire a questo riguardo un paio di linee guida:
a) la prima è che il bambino potrebbe comportarsi così perché ha bisogno di attenzioni e ‪‎accudimento. In questo caso si potrebbero proporre modi di stare insieme alternativi al gioco per rassicurarlo sulla disponibilità del‪ ‎genitore;
b) il comportamento del bambino potrebbe rappresentare una richiesta di approvazione rispetto a ciò che sta facendo. Questo accade nelle famiglie in cui la percezione di sé è fortemente costruita sul ‪‎giudizio degli altri. E’ come se il bambino dicesse “senza gli altri che mi definiscono, io non esisto”. In questo caso può giovare un intervento psicologico sull’intero nucleo ‪‎familiare.

Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione
(Platone)

3. IL GIOCO AGGRESSIVO
Che ci sia dell’aggressività durante i giochi è sano, dato che il gioco è una modalità per sfogare la ‪rabbia che non verrebbe accettata in altri contesti. Quando scaricare la rabbia diventa l’unico modo di giocare, allora occorre capire cosa crei ‪‎frustrazione e ‎aggressività nel bambino.

4. IL BAMBINO IRREQUIETO
Se un bambino non riesce a concentrarsi su un gioco per più di pochi secondi e salta nervosamente da un’attività all’altra senza provare alcun tipo di piacere e soddisfazione, potrebbe esserci, per esempio, una forte ‪ansia che il bambino tenta di dominare. Anche in questo caso, non ci sono ricette magiche da seguire, ma occorre comprenderne il significato per riflettere sulle modalità attraverso le quali la famiglia possa aiutare il bambino a ritrovare un suo ‎equilibrio.

In linea di massima, è bene evitare di etichettare il bambino come problematico, perché molto spesso le difficoltà dei piccoli rappresentano soluzioni alle situazioni difficili che stanno attanagliando i grandi che si trovano intorno ai bambini.
Se notate questi o altri comportamenti strani durante il gioco di vostro figlio, la via migliore per cercare una soluzione è rivolgersi a un professionista che vi aiuterà a riorganizzare le dinamiche familiari per il benessere di vostro figlio.

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